Le città: Sydney e i suoi abitanti

Sono finalmente riuscita a trovare un po’ di tempo per viaggiare e gironzolare un po’! Le giornate con Yvonne e i bambini passano lenti e veloci allo stesso tempo, scandite da poppate e pisolini. A volte rimaniamo “bloccate” con i bambini in braccio che dormono e non ci facciamo coraggio a metterli giù. Cerchiamo di sistemarci sul divano allora e di guardare qualche serie televisiva al computer. Ah, benedetto sia internet che ti permette di guardare i programmi quando vuoi tu.

Sydney

Ad ogni modo, tornando alle città. Sydney è maestosa e allo stesso tempo moderna. Il CBD – ovvero il centro commerciale e economico, è fatto di strade parallele e perpendicolari e di grattacieli. La cosa bella però è che sono proprio sul mare, e accanto al Giardino Botanico, un parco di 30 ettari con piante esotiche di ogni genere. E l’edificio simbolo di Sydney: l’Opera House, una conchiglia bianca che si riflette sul mare. Arrivando con il traghetto, da ovest, è la prima cosa che si vede, sotto il ponte di ferro famoso. Dall’Opera House si può camminare direttamente all’interno del giardino botanico o nel centro.

Intorno, un sacco di bar, cafetterie, gelaterie, fast food dove si affollano turisti e giovani professionisti all’ora dell’happy hour. Ah giusto, la prima volta che sono venuta qua era la golden hour, ovvero il tramonto, quando tutto si tinge di rosso.  Uno spettacolo da vedere, con la luce calda che si riflette sulla conchiglia bianca e sui visi dei giovani professionisti vestiti in giacca e cravatta.

I quartieri di Sydney

Ci sono molti quartieri a Sydney, dalle caratteristiche molto diverse tra loro. C’è New Town, che è la cosa che più assomiglia alle città Europee, con negozi e bar e case a due piani e il giovane quartiere di Glebe, dove ogni sabato si svolge l’omonimo mercato di vestiti di seconda mano. In mezzo a questi due quartieri c’è il campus universitario, che mi è sembrato l’edificio più vecchio in circolazione e quindi in puro stile britannico.

Di fatto, anche la composizione della società è molto simile a quella britannica: un sacco di anglofoni dalla pelle chiara, diversi indiani, qualche persona di colore e molti asiatici. Gli australiani però di carattere sono totalmente diversi: sono chiacchieroni, amichevoli, sorridenti e sempre pronti ad aiutarti. Fa un po’ strano però vedere tutte queste persone bianche come il latte, con i capelli biondi e gli occhi chiari sotto questo sole potente.

Infatti qua il sole è decisamente più potente rispetto al nostro. Nelle nostre città lo smog e la cementificazione rende l’aria pesante e poco ventilata, mentre qui il vento che soffia si sente che ha spazi grandi e liberi sui quali muoversi, ma il sole letteralmente brucia la pelle. Infatti, ci sono cartelloni di pubblicità sociale per promuovere l’uso di protezione solare e di altre misure per prevenire il cancro alla pelle. E ti credo! Prova tu ad esportare un popolo che vive in una zona piovosa, nuvolosa e fredda del mondo e muoverli sull’altro emisfero, con un clima tropicale! A me sembra già sconvolgente che stiano resistendo fino ad adesso e che ancora i geni non si sono modificati!

Cultura aborigena in Australia


Di aborigeni se ne vedono molto pochi in giro qua. I loro lineamenti sono qualcosa a metà tra quelli degli africani e dei sudamericani. Di fatto, non è chiaro quando e da dove l’umanità abbia iniziato a popolare l’Australia. Quello che è certo e risaputo è che ad un certo punto sono arrivati i britannici (esattamente nel 1788 grazie ad un certo James Cook) e hanno candidamente deciso che quella terra era loro. All’inizio i britannici non dovettero fare niente per indebolire le popolazioni aborigene. Furono sufficienti le malattie che diffusero e l’appropriamento delle risorse e delle terre a lasciare che la popolazione aborigena diminuisse brutalmente. Nello scorso secolo ci furono anche dei futuli tentativi di opporsi ai colonizzatori, ma la popolazione aborigena in Australia è stata facilmente annientata, fino a costituire ad oggi solo un misero 3% della popolazione.

Vivere in Australia

Sydney è una città piuttosto cara. Un caffè non costa meno di 3 euro e un pasto in un fast-food non meno di 10 euro. I trasporti pure sono abbastanza cari ma molto efficienti! Il posto più cool della città è la famosa Bondi Beach, affacciata direttamente sull’oceano, patria di surfers e di tutti i giovani stranieri che si trasferiscono in Australia per la loro working holiday visa oppure per lavoro. In tanti sono infatti i giovani professionisti che decidono di trasferirsi in Australia. In molti sono amanti del surf o della spiaggia, o semplicemente del bel tempo. Ma soprattutto, basta vivere qua un po’ di per rendersi conto quanto tutto è più facile e possibile burocraticamente parlando. Basti pensare che dopo 8 anni di residenza in Australia si può diventare cittadini in pochi mesi di procedura!

Ad ogni modo, io non credo che vivrei a Sydney. È una città molto grande e molto affollata. È vero: le periferie sono verdi, pulite, ben servite, ma molto spesso è necessario avere una macchina per fare tutto e il traffico è un problema anche in questa parte del mondo!

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