Il tempo vola! Sono già quasi due settimane da quando sono arrivata in Australia! Partita il 27 di Novembre dall’Italia, sono arrivata il 30 la mattina a destinazione finale: Sydney.
Il volo da Milano a New Delhi è passato tranquillo e sereno, con Air India ed i film Bollywood. Ho fatto un ripassino di Namastè London, film che mi aveva fatto conoscere il mio amico Hassan a Barcellona, che narra della storia di una ragazza indo-londinese a metà tra un matrimonio indiano e uno occidentale, in cui i britannici sono dipinti come senza morale, frivoli e cristiani fanatici. Il cibo della compagnia aerea, speziato ma non troppo. E poi quelle circa 5 ore all’aeroporto di Nuova Dehli mi hanno dato il tempo di ricordare l’ultimo viaggio, di solo qualche mese fa, quando sono arrivata in questo stesso luogo e già mi sentivo in un terra straniera dal momento in cui sono scesa dall’aereo.
Arrivo alle ore 7 di mattina (ora locale), 4 di notte ore italiane. L’ala dell aeroporto nella quale arrivo è deserta e con una bella moquette in terra che è stata appena pulita (il tipo delle pulizie è appena passato con il suo carretto-aspirapolvere). Risultato: mi addormento per un’oretta in un angolino con il mio cuscino. Al mio risveglio mi prendendo una bella strigliata dal personale di terra per non essere passata dal check-in interno per andare allo sportello per i voli di trasferimento.
Alle 13:45 ora locale parto per Bangkok! E questa volta non capisco più che ore sono: mentre siamo in volo dormo, pranzo (o ceno, che dir si voglia), e arrivo alle 21 -ora locale- in Thailandia. Ore italiane: 13? Non lo so più: ho perso il conto. Prendo il tram verso la città insieme ad uno spagnolo ventenne al suo primo viaggio in solitario che si rifiuta di parlare spagnolo con me perchè vuole praticare il suo inglese…e mi rendo conto di quanto sono fortunata a parlare la lingua franca per eccellenza senza problemi.
Ed eccomi qua, all’ostello più sporco e meno attraente al quale sono mai stata (forse…o forse ero giovane e mi facevano meno impressione gli ostelli sporchi) e anche il più economico! Crollo addormentata, svegliandomi ogni due ore circa. Sveglia definitiva alle 6! Esco dall’ostello pronta a esplorare un po’ della città, spaventata del sole di mezzogiorno. Esco per strada per trovarmi travolta dall’odore di maiale saltato. Non mi ci vuole molto per rendermi conto da dove viene. Letteralmente ad ogni passo c’è un banchino che vende cibo! Di tutti i tipi e di tutti i colori – vanno particolarmente di moda delle uova rosa shocking fermentate – in sacchettini di plastica, vaschette, cartocci. Sembrano pure invitanti, peccato che l’odore non lo sia affatto.
Mi trovo in una periferia fatta di grattacieli e fili elettrici scoperti a perdita d’occhio..il traffico sfreccia pieno di tuk tuk…e la notizia più bella! Posso prendere il traghetto per andare in centro! Arrivo alla fermata e…capisco che più che un traghetto sarò su una grande canoa a motore. Ancora più appassionante, la bigliettaia praticamente cammina a bordo canoa raccogliendo biglietti sfiorando l’acqua ad ogni istante. Pago con una banconota a caso, non avendo idea del valore dei fogli multicolori che porto in tasca. Bangkok è bellissima la mattina presto. I templi sono ancora vuoti e i monaci pregano. Una volta finita la preghiera comune, si mettono a coppie e ringraziano l’un l’altro (o almeno così intuisco dai gesti). I buddah dorati sono ovunque!
Molto più ovunque di quanto credessi! I parchi sono accoglienti, con palestre a cielo aperto, pagode e aree panchine a volontà..bagni pubblici puliti..e alberi pieni di liane! E c’è silenzio! Non come in India dove ogni angolo esplode di suoni. Il tempio più deludente è uno dei più turistici: il Golden Temple, affollato di turisti e dalla struttura molto semplice. Ma gli altri che ho visto…che meraviglia! Che attenzione al dettaglio! E la cosa più bella è che non ho nessuna Lonely Planet con me! Lascio semplicemente che sia il caso a farmeli incontrare!
Verso le due del pomeriggio ritorno in ostello, in tempo per raccogliere le mie cose e tornare all’aeroporto con il comodissimo servizio diretto. Un treno che in mezz’ora circa ti porta direttamente dentro! Arrivo in super anticipo, emozionata di volare per la prima volta con Emirates…e devo dire…vale la sua fama! Apparte la riproduzione del cielo stellato in cabina, apparte la varietà di film e serie disponibili, apparte il pacchettino con calzini, mascherina, tappini, adesivi per dire se vuoi o non vuoi essere svegliata..in questo volo ho una sfortuna tremenda! Il tavolino del mio posto non funziona. Mi spostano su un altro posto e il sedile non funziona. Il personale di volo sembra non avere nessuna intenzione di preoccuparsi di me..perciò cerco di rilassarmi e dormire, per arrivare a Sydney alle 9 di mattina ora locale – ora italiana 7 di sera. A questo punto il mio corpo non sa più che deve fare…ma sono troppo emozionata per preoccuparmene! E per assurdo il mio arrivo è molto più complicato del solito! La carta di credito non funziona, gli sportelli di cambio hanno commissioni altissime, la macchinetta per i biglietti del treno non accetta il pagamento, salgo sul treno sbagliato…ma arrivo! Putney, quartiere residenziale di Sydney, uno dei tanti. Vengo accolta dai mille profumi dell’ampia vegetazione attorno, dal vento fresco, dall’aria completamente diversa. Sono arrivata!
La mia casa temporanea per un mese! Due bambini di tre mesi dagli occhi azzurri e la loro mamma, mia amica dai tempi del liceo. Ci sono e sono felice di aver fatto il giro di mezzo mondo, letteralmente, di sentire la terra rotonda e aver visto il deserto dell’Australia dall’alto.
Che l’avventura abbia inizio!
ps. Dimenticavo! Ho già fatto la mia prima lezione di yoga per neomamme!!!