Il Grounding: camminare a piedi scalzi

Ovvero i benefici di camminare a piedi nudi

In questo viaggio che ho appena concluso, ho avuto un sacco di occasioni per camminare a piedi nudi.

Prima di tutto perché agli australiani piace un sacco camminare a piedi nudi, e perciò quando potevo mi sono adattata.

Seconda di poi perché ho vissuto per un mese in un centro yoga in campagna, dove stare senza scarpe veniva molto facile, se non del tutto naturale! Non c’erano strade che avessero bisogno di scarpe!

Ho poi continuato per templi induisti e buddisti, dove le scarpe sono assolutamente vietate.

A Bali in realtà sarebbe buona norma togliersi le scarpe solo per entrare nei negozi e nelle case, e tenerle per camminare in strada, così da non portare lo sporco nei luoghi chiusi. A dire la verità, anche lì le ho portate poco, soprattutto perché ero spesso in spiaggia, oppure a fare yoga.

Dolori e piaceri di camminare a piedi nudi

Ho avuto modo di sperimentare tutti i piaceri e i dolori di camminare a piedi scalzi.

Tra i piaceri: il saper sentire cosa calpesto! L’erba, la terra, la sabbia, la pietra. Sentire il contatto con la pelle e le diverse sensazioni nel piede. Tra i dolori: sassolini, leggenti e quant’altro che ferisce (anche se il fatto che in Oceania i pruni non esistono rende le cose molto più facili).

Camminare a piedi nudi per ritrovare l’equilibrio

Inoltre, per me che soffro di equilibrio instabile, camminare a piedi scalzi è un buon modo per sentire dove metto il piede e potermi fidare del terreno che pesto, mentre invece quando cammino con le scarpe la sensazione che ho è quella di non sapere bene come appoggiare il piede. Infatti, camminare a piedi nudi un buon esercizio per mantenere allenate e sveglie tutte le terminazioni nervose che ci sono nel piede. Un’altra cosa bellissima del camminare scalza è il piacere di sentire la natura: il calore del suolo a seconda dell’ora del giorno e della temperatura. Tutte cose che ormai ci siamo un po’ dimenticati

Grounding come terapia

One footprint on sand with small shells

Poi, leggendo qua e là, ho scoperto che camminare a piedi scalzi è diventato di moda e che ha anche un nome, ovviamente preso in prestito dall’inglese:

il “grounding”, da “ground”, terreno, suolo, ma anche base. Il “grounding” si potrebbe probabilmente tradurre letteralmente “tenere a terra”.

L’argomento a favore di questa pratica è quello di favorire una connessione ormai perduta tra uomo e terra. 

Se ci pensate è pur vero che la maggior parte della nostra vita la viviamo con le scarpe ai piedi (tranne quando dormiamo ovviamente).

Che sia una cosa di moda o no, vi consiglio di uscire e camminare un po’ a piedi scalzi nei vostri giardini, nei campi, in spiaggia, e perché no, anche sull’asfalto! 

Attenti alle brutte cose che gli altri umani lasciano in giro però! Da questa parte del mondo, questa terra l’abbiamo contaminata ben bene putroppo!

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