Vivere in una comunità

Cronache da Swami Yoga Retreat, Sydney

Il viaggio continua! Ed è molto emozionante quando il viaggio diventa la quotidianità. In realtà è circa un mesetto che sono ferma. Mi sono fermata in un centro yoga ad una quarantina di chilometri dal centro di Sydney, andando verso le famose Blue Mountains. “In the bush”, come dicono qua, che letteralmente vorrebbe dire “dentro il cespuglio” e più figurativamente vuol dire in campagna! Tramite il sito www.workaway.info infatti ho cercato a lungo progetti in cui potessi partecipare mentre ero qua e questo era quello che mi aveva risposto e mi aveva ispirato più fiducia. Più si avvicinava il giorno di raggiungerli, più mi sembrava un sogno poter stare in un posto che sembrava meraviglioso dalle foto e soprattutto un luogo dove ci fosse yoga tutto il giorno: lo Swami Yoga Retreat. E per quanto cercassi di immaginarlo, è stato molto diverso da come me lo aspettavo. Prima di tutto, non ci sono praticamente dipendenti, se non uno. Il resto, sono tutti volontari!

Il centro è stato fondato da Swami Sarasvati, una ragazza indiana trasferitasi in Australia per amore, sembra. Una volta in Australia, negli anni ‘70, è diventata famosa. Appariva in televisione facendo lezioni di yoga per migliaia di australiani. Ha pubblicato libri e aveva una linea di prodotti cosmetici ecologici. Quella ragazza, che appare nei video determinata, forte e sicura, è oggi una signora di quasi ottant’anni e affetta da demenza senile. Lei e il figlio Sanjay fino a poco tempo fa gestivano tutto il centro. Poi, quando lei ha iniziato ad avere problemi di memoria e di concentrazione sempre più importanti, ha lasciato tutto in mano al figlio, che si è trovato a dover accudire una madre ormai svuotata della sua personalità e un centro yoga con circa 40 posti letto. Ad oggi, i volontari arrivano da tutto il mondo per aiutare Sanjay ed il centro è pressoché autogestito. C’è uno schema di base, un sito che funziona, Sanjay che fa la spesa e si occupa della burocrazia. E la cosa incredibile è che funziona! I volontari si impegnano per dare il meglio ed il risultato è un centro yoga che offre ottimo cibo indiano e alloggio modesto, ma pulito.

Ci svegliamo la mattina, c’è chi prepara la colazione per gli ospiti, chi conduce la passeggiata mattutina, chi insegna yoga, poi tutti insieme laviamo la cucina, chi prepara pranzo, chi prepara le camere, chi si assicura che la piscina e la palestra siano pulite, e poi di nuovo tutti a pulire la cucina. E si riparte: chi insegna yoga, chi si riposa un po’, chi cucina.

Vivere in una comunità è molto interessante. C’è una collaborazione continua con tutti gli altri e anche una condivisione continua degli spazi, degli stati d’animo, dei caratteri, dei bisogni. Ogni giorno, sei circondato dalle stesse persone, nello stesso luogo. E non è per un guadagno economico! Anzi, è per una scelta di vita consapevole. Ecco le rivelazioni che ho avuto:

 

Primo: ho scoperto fin dal primo istante che per vivere in una comunità è essenziale lavorare sul senso di comunità, sull’accettare l’altro e ascoltare l’altro. Altrimenti, è tutta un’accozzaglia.

Secondo: se c’è un conflitto tra anche solo due dei membri, si ripercuote su tutto il gruppo, quindi, è molto importante affrontare i conflitti.

Terzo: metti delle buone basi e focalizza la visione: in questo modo tutti sanno a cosa stanno contribuendo.

Adattarsi all’inizio è stato difficile. La prima reazione è stata quella di voler fuggire: troppo lavoro, troppe persone, troppe cose da imparare. Poi è arrivata la fase di adattamento, dove riesci a trovare i tuoi ritmi, i tuoi tempi, anche nella confusione. E poi ti rilassi nel flusso. Perdi la concezione del tempo e sai che giorno è solo perché c’è scritto nel calendario e devi ad ogni modo sapere in quale data arrivano quante persone a dormire. Segui i turni che ti sono assegnati con naturalezza. Ed è bellissimo. In una comunità si impara l’ascolto, la compassione, si osserva l’altro e anche se stessi. Un’esperienza di crescita unica!

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Un commento

  1. Da come ne scrivi pare davvero un’esperienza interessante e mi fa venire voglia di partire subito!!!
    Sono felice che tu possa vivere tutto questo!

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